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Le sfide etiche dell'intelligenza artificiale

2025 - Ledizioni

385 p.

Includes bibliographical references.

La tecnologia in generale, quella digitale in particolare e ancor più specificatamente l'Intelligenza Artificiale, può essere vista come unpharmakon, nel senso greco della parola, e cioè - a seconda dei casi e a volte nel medesimo caso (vedi quello oggi clamoroso dell'Intelligenza Artificiale generativa con ChatGPT) - una "medicina", un "farmaco" appunto, e/o un "veleno". Nel caso delle tecnologie per - diversamente dai farmaci - stato molto raro che si parlasse dei rischi, dei pericoli, delle controindicazioni, degli effetti decisamente negativi che avrebbero potuto produrre, almeno in certe situazioni. Di solito si aspettato che questi si producessero, restandone più o meno sorpresi e spiazzati per poi (cercare di) correre ai ripari. Stranamente, con l'Intelligenza Artificiale sta avvenendo il contrario.

C'è un'autentica corsa, allarmata, di scienziati, operatori economici, istituzioni pubbliche nazionali e internazionali a (cercare di) prevenire i possibili ma ampiamente temuti effetti negativi collaterali o addirittura voluti dell'IA, tale per cui si levato un coro - davvero inusuale - per invocare regolamentazioni e autoregolamentazioni che minimizzassero questi rischi, pericoli, se non addirittura disastri. É importante capire perché sta succedendo questo. Il presente libro, inquadrandole nella più generale esigenza di una nuova etica, un'etica digitale, e nell'epocale trasformazione della trasmissione del sapere che stiamo vivendo, illustra dettagliatamente, con numerosi esempi, le principali sfide etico-sociali dell'Intelligenza artificiale (soffermandosi con un focus particolare su quelle particolarmente critiche, proprio dal punto di vista etico e sociale, delle applicazioni in medicina), illustrando i tentativi in corso per affrontarle. [Testo dell'editore]

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