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Tipicità e riformulazione del reato

2007 - Bologna University Press

ix, 406 p.

Includes bibliographical references.

L'entità e la frequenza delle riforme penali degli ultimi due decenni hanno portato alla ribalta del dibattito penalistico il tema della persistenza della funzione incriminatrice della fattispecie penale oggetto di modifica. Se e come un soggetto, che ha commesso un fatto di reato sotto la vigenza di una fattispecie poi riformulata, possa essere punito ai sensi della norma successiva è questione che ha impegnato dottrina e giurisprudenza in un serrato confronto volto a individuare le condizioni della continua punibilità.

L'autore ricostruisce il tema dell'inerzia della funzione incriminatrice della fattispecie percorrendo i sentieri italiani e tedeschi del dibattito. Facendo riferimento alle teorie gradualistiche del reato e alla forma tipologica della fattispecie penale, approfondisce i rapporti tra fattispecie astratta e fatto storico, rapporti che disegnano lo scenario dentro il quale egli muove il tentativo di un fondamento epistemologico del concetto di sottofattispecie penale. [Testo dell'editore]